martedì 20 settembre 2011

La sottile arte di aprire le risposte chiuse





D) Sara: - Scusi signora,  potrebbe cortesemente lasciarmi passare? E' perch...
R) Una stronza in fila alla cassa del supermercato: -NO! :)

D) Uno studente durante la lezione di presentazione a scuola: - Lei è sposata?
R) Sara: -NO! :)

A quanto pare nella vita ci sono domande che non hanno bisogno di troppe spiegazioni.

Ci sono poi domande che non hanno bisogno una risposta tout court:
D) Direttore della scuola: - Come italiana, che cosa pensi di Berlusconi?
R) Sara: -NO! :)

Per non parlare di quelle risposte chiuse che sarebbe meglio non aprire affatto:
D) Un tizio per strada ad Alès, vedendomi sola e smarrita: -Cerca qualcosa, signora?
R) Sara: - Sì, un coltello...

E allora:
D) Sara: Volete che vi parli del mio arrivo a Alès e dei primi giorni qui?

ops! ASPETTATE ASPETTATE ASPETTATE! LASCIATE CHE RIFORMULI LA DOMANDA:

D) Sara: Di cosa volete che vi parli? Forse del tour di Francia a tema "les Gares" (Lyon, Grenoble, Valence, Nimes, Alès) che ho dovuto sorbirmi per arrivare fin qui, a causa dell'idiozia del sistema di ricerca di biglietti ferroviari sul sito dell'SNCF? Volete che vi parli anche del tizio che ha cercato di abbordarmi nel vagone ristorante del treno,  per qualche arcano motivo rivolgendosi a me nel suo inglese "escargonico", mentre ero lì seduta a leggere tranquillamente il mio giornale FRANCESE? Oppure preferite che vi racconti della ragazza gentilissima che alla stazione di Nimes - dove non ci sono né ascensori né scale mobili (secondo voi, come fanno i disabili?)- mi ha aiutato a portare le valigie?

Sarebbe passato anche a voi l'appetito alla vista di quel campione di charme francese seduto di fronte a voi nel ristorantino tipico di Alès, le Coq Hardi, con la camicia sbottonata a mostrare una pancia spropositata e sudata?!

Vi darebbe noia se il vostro appartamento  fosse praticamente quasi vuoto (niente comodino, niente secchio dell'immondizia, niente tende, niente stoviglie, niente... coltelli! :P ), con un paio di anni di sporcizia da smaltire e solo 2 lampadine funzionanti su 5 e con un fornello elettrico così potente che dovete accenderlo la sera prima per avere il caffé pronto la mattina? Oppure ve ne freghereste dei dettagli rimediabili e pensereste piuttosto che abitate da finalmente da soli, pagando meno di 100 euro al mese tutto compreso?

Vi diverte pensare che, dopo due mesi senza pioggia in questa zona, lo scorso sabato ha fatto un acquazzone di dimensioni bibliche proprio mentre mi trovavo a piedi a 1 km da casa, senza ombrello e con le buste della spesa in mano? E se aggiungessi che una di queste buste conteneva una bottiglia di olio, rotta sbattendo per terra senza che me ne accorgessi, e che quest'olio ha allagato il pavimento non appena ho messo piede in casa, vi divertireste ancora di più?  Anche voi, come me, accorgendovi infine di esservi tagliati coi vetri della bottiglia, e giudicando decisamente eccessivo il carico di disgrazie da sopportare in un solo pomeriggio, avreste a quel punto abbandonato il vostro credo anti-superstizione e utilizzato il dito sanguinante per lanciare 7 pizzichi di sale dietro le spalle, seguendo i saggi consigli antijella di vostra nonna?!?

Con Sébastien, il prof d'italiano, nella sala dei professori.
Ma forse volete sapere anche qualcosa in più su come è andata a scuola?

Sarebbe piaciuto anche a voi essere accolti con tanto di bandierine dell'Italia nella sala dei professori? :D

Vi piace la presentazione che ho preparato per gli studenti, (anche se in questa versione mancano tutte le animazioni)?


Che domande pensate abbiano preparato gli studenti per me? E come credete mi sia venuta in mente l'idea di questo post?
Permettete una domanda vera? Se foste stati uno studente di 17 anni, non vi verrebbe spontaneo dare del Lei a una persona 10 anni più grande di te?

Infine, se foste un francese, accettereste mai che chi studia francese come lingua straniera possa, in un lasso di tempo inferiore alla vita umana, essere effettivamente in grado di PARLARE francese, senza necessariamente sentire il bisogno di infliggersi pene corporali per la vergogna di avere un accento?

R) Un francese: -NO! :)




4 commenti:

Daniela ha detto...

Grande saretta...hai anche un futuro da scrittrice....mi hai fatto sentire un pò più vicina alla francia....

Sara Linda ha detto...

Grazie Daniela, la prima commentatrice di questo blog! Se fossi qui ti regalerei una cartolina anni '70 di Tagliacozzo come sto facendo con gli studenti che indovinano il quiz! :D

betta cian ha detto...

scusami tanto sara, se leggendo di tutte le tue disavventure mi son messa a ridere! Divertentissimo leggerle, viverle mooolto molto di meno. riesco perfettamente a immedesimarmi in te, e anzi, mi rivedo in tanti miei "inizi" in Francia (quello che sto per iniziare è il mio quarto lungo soggiorno in francia). conosco le maledette piastre elettriche (ti consiglio vivamente di investire in un bollitore elettrico, così l'acqua per la pasta la metti già bollente nella pentola!), la ridicola rete ferroviaria francese che lega parigi a qualsiasi città, ma nessuna delle altre città tra di loro, ho dovuto affrontare molte volte le domande su berlusconi e mi sono vergognata spesso e volentieri... ho studiato francese dalla prima media al quinto anno di univerità, ma ancora alla prima frase che pronuncio mi chiedono se sono spagnola o belga! quindi hai tutto tutto il mio sostegno morale!

Sara Linda ha detto...

Grazie del commento Betta!
grazie anche del consiglio sul bollitore che seguirò senz'altro!
Per quanto riguarda il francese, aho, io l'accento lo rivendico con orgoglio! ;)

Posta un commento