mercoledì 8 febbraio 2012

Un blog da leccarsi i baffi!



Dopo una lunga "pausa di riflessione" torno finalmente a palesarmi su questi schermi, per la gioia di alcuni e l'orrore dei più!

Lo faccio soprattutto per parlarvi di Lucia.

Lucia impegnata nella sua (seconda?) attività preferita. ;)

Lucia è una mia cara amica di università che "adora il tè, le stagioni, chi si emoziona e la giusta dose di curiosità in ognuno". Ma quello che Lucia ama più di tutto è cucinare, perché "svolge un'azione di karma e bellezza" su di lei.

 Per condividere le sue passioni e deliziarci con ricette e consigli culinari, Lucia ha da poco aperto un blog, dal titolo che è tutto un programma: 

cookiajoepeperoncino.

Lucia scrive un articolo al giorno, mica è una pigrona come me!!! :)


Che dire? Un blog da leccarsi i baffi!
Gustatevelo! 

giovedì 22 dicembre 2011

Il tempo vola, lo spazio va a piedi



Il tempo vola, lo spazio va a piedi... specialmente quando non hai la macchina e vivi in una piccola città come Alès.

A quanto pare i primi tre mesi di assistentato sono già passati, e camminando e pedalando si sono portati via i 2 chili che mi separavano dal peso dei miei buoni propositi del 2011. Come dire, anche essere appiedati ha i suoi vantaggi! :P



Sicuramente il corso di ragga a Studio M avrà aiutato nell'impresa.




accanto a me Mélanie Barbosa, la titolare dello Studio M,
a sinistra due altre allieve e la bambina di una delle due

Ora resta da vedere se queste due settimane di vacanze in Italia mi riporteranno alla casella di partenza nel gioco dell'oca grassa! :P

Già questi primissimi giorni sono stati pieni di tentazioni: lunedì la merenda a base di crema di castagne delle Cevènnes e cioccolato spalmata su baguette appena sfornata, a casa di Katrien (l'Assistente Comenius belga che mi ha ospitata a Miramas, vicino a Marsiglia, da dove ho preso l'aereo); ieri sera l'aperitivo-buffet con le amichette a Roma; sta sera la lasagna di mammà e, per la primissima volta nella mia vita, macarons . E la "programmazione culinaria" dei prossimi giorni si preannuncia quanto mai densa di cene, cenoni e cenette, con parenti, amici e colleghi vari!




Per quanto riguarda gli impegni di lavoro, questo venerdì andrò al mio ex liceo, il Marco Vitruvio Pollione, per conoscere finalmente di persona gli studenti del 2N, la classe che partecipa a "Scambiando s'impara", un progetto di gemellaggio virtuale etwinning che sto organizzando con il liceo dove lavoro in Francia. Non vedo l'ora!

E poi ci sarebbero tante altre belle cose da raccontare, ma, come mi ha detto oggi una mia cara amica francese, "le gens heureus n'ont pas d'histoire"... Quindi, cari i miei 25 lettori, per ora vi saluto e vado a inebriarmi dello spirito natalizio che mai come quest'anno mi pervade! :P

Vi lascio però una bella frase di Bertrand Russel:

"L'entusiasmo è per la vita quello che la fame è per il cibo."

MANGIATE TANTO.

giovedì 8 dicembre 2011

The show must go on




Sono appena rientrata da uno spettacolo di danza al teatro di Alès, dove sono stata invitata da una collega di scuola.
Si tratta di Boxe boxe: miscuglio totalmente azzeccato di hip hop, boxe, muscoli e flessuosità... Che energia!!!




Domani mattina accompagnerò 6èmes a vedere uno spettacolo di marionette ispirato al romanzo 1984 di Orwell: 2084, un futur plein d'avenir.  


Infine, sabato andrò a Montpellier a vedere lo spettacolo "Les dix meilleures façons de rater Molière".
En gros, direi che si preannuncia un weekend davvero spettacolare... 
In tutti i sensi! ;)

mercoledì 16 novembre 2011

incontri ravvicinati del Comenius tipo

Dopo quasi due mesi di Comenius trascorsi senza praticamente uscire da Alès e affidando gran parte della mia vita sociale... a internet, lo scorso venerdì ho finalmente deciso di compiere il grande passo...

Sotto gli auspici del giorno più palindromo di tutti - 11.11.11- mi sono diretta alla stazione: destinazione Nimes.

E qui che, sullo sfondo assai scenografico delle Arènes, il virtuale è finalmente diventato reale, e ha preso le sembianze di Lorenzo.
Meglio conosciuto come Razdepaz, Lorenzo è come me abruzzese, nonché assiduo frequentatore del gruppo facebook "Assistenti Italiani Comenius", dove ci siamo conosciuti.

Lorenzo e una che non conosco e rovina tutte le mie foto.

Lorenzo mi ha quindi presentato Chicca, Antonella, Giusy, simpatica delegazione avignonese di assistenti miur (e affini).

da sinistra a destra: Antonella, Chicca, la solita che rovina le mie foto, Giusy e Vassia

Con loro e con Vassia, la mia amica greca stagista al comune di Alès (a destra nella foto in alto), ho trascorso la giornata più allegra e spensierata da quando sono qui in Francia!
A pranzo siamo stati in un ristorante libanese, dove il proprietario ci ha trattati da ospiti speciali. A un certo punto si è perfino voluto fare una foto con noi!

Al ristorante libanese, prima di avventarci sul delizioso - e pesantissimo - piatto di vitello e verdure.
arredo urbano animato

arredo urbano sconcertato

Le nostre facce felici-a-tratti-idioti (sopprattutto la mia!) nelle foto parlano da sé: cibo buono, chiacchiere e ottima compagnia... basta veramente poco per sentirsi bene!
Grazie tante per i bei momenti trascorsi insieme, e spero di replicare presto a Avignone!

giovedì 10 novembre 2011

La cosa più eccitante...

...che mi è capitata da quando sono qui ad Alès sono le ciabatte rosa stile dottor Scholls con pelliccetta interna removibile che ho ai piedi in questo momento!

Il piacere fatto pelliccetta.

Devo ringraziare queste ciabatte, la mia amica Stufetta Elettrica, Smooth Jazz Radio 24/7 e soprattutto la mia scorta personale di zuppe liofilizzate... se sono riuscita, non solo a sopravvivere ai temporali che si sono abbattuti sul Gard con tanto di allerta meteo, ma anche a scrivere la tesi, durante le interminabili  vacanze scolastiche francesi di Ognissanti, per 8 giorni di fila, 18 ore al giorno, senza interruzioni pubblicitarie.

Le amiche (non stufette) che reclamano aggiornamenti sulla mia vita sentimentale rimarranno a bocca asciutta: quella di una vecchia vedova di 80 anni è più attiva della mia in questo periodo!


Anche il lavoro a scuola mi assorbe molto. C'è ancora poco spazio per l'improvvisazione: devo prepararmi le lezioni veramente molto bene e sapere esattamente dove devo andare a parare, se voglio che in classe vada tutto liscio. 
Perfezionismo? Direi piuttosto mancanza di esperienza e di qualsiasi tipo di formazione specifica per l'insegnamento. 
Insomma, l'impatto con la classe è stato tutt'altro che facile, ma, tra le altre cose, un seminario tenuto a scuola da Celine Dion-Desjardins, prof dell'UQAM, sull'importanza delle mappe mentali nella didattica mi ha aiutato molto. Infatti, se di didattica so poco o niente, di mappe mentali sono una vera professionista! 
E' dalle scuole elementari che non faccio altro che riassumere quello che studio con schemi e disegni  technicolor! Direi perfino che oggi non potrei farne a meno, come si può ben vedere dalla foto qui sotto. 

La tesi così com'era nella mia testa

Attualmente, sto provando a applicare il metodo delle mappe mentali all'organizzare la lavagna, uno degli aspetti dell'insegnamento che mi crea più problemi. 

I segnali stradali in italiano: un esempio riuscito di mappa mentale
 applicata all'organizzazione della lavagna
Che dire? A volte funziona, a volte no! Fatto sta che nella mia mente le cose sono comunque più chiare. 
Non posso ancora dire che la fase di "rodaggio" sia terminata, però comincio a sentirmi più rilassata e riesco a tenere la situazione sotto controllo. 
Di certo aiuterà il fatto che dei miei circa 160 studenti, quelli irrequieti si contano veramente sulle dita di una mano; il peggio che mi sia capitato è qualche presa in giro se dico "un minute" invece di "une minute"... Da studentessa, ho visto fare moooooooooooooooolto peggio!

La mia mutazione in una specie "professoroide" si vede anche dal fatto che comincio ad avere le mie classi preferite: le terminales, l'ultimo anno, corrispondente al nostro 4° superiore. Sono veramente simpatici, fanno domande pertinenti e hanno voglia di fare e imparare!
Dalla scorsa settimana ho cominciato a prepararli per la prova d'italiano dell'esame di maturità, il "bac". In Italia, per lo meno nella mia esperienza, le prove d'esame sono qualcosa di cui si ha giusto una vaga idea fino al giorno in cui non ce se le ritrova davanti. Qui in Francia, invece, ci si comincia a preparare già dall'inizio dell'anno scolastico, con tanto di simulazioni! Tutto è strutturato, codificato e sistematico, forse anche per il maggiore peso che si da in generale ai "diplomi" in Francia. In Italia, durante l'ultimo anno di liceo, così come durante i quattro precedenti, si studia... per studiare, non per passare l'esame! Insomma, lo spirito è: tu studia, ché se studi bene, allora, salvo sfortuna, l'esame andrà bene.

E voi, con che spirito avete affrontato l'ultimo anno di scuola superiore? Studiavate in funzione dell'esame di maturità? Pensate che una simulazione delle prove durante l'anno scolastico vi avrebbe aiutato ad affrontare con più serenità quello che rimane "l'incubo peggiore" per milioni di giovani italiani?

Il linguaggio degli sms:
ogni occasione è buona per dare un po' di colore alla lezione!
Il mio lavoro all'Institution Bellevue, però, non si limita solo alle lezioni in classe.
Con l'autorizzazione del preside e del vicepreside ho creato un gruppo "chiuso" su facebook per gli studenti d'italiano e tutti gli amanti della lingua italiana nella scuola: Italiano Bellevue. Qui condivido a fine settimana le lezioni con contenuti multimediali e altro materiale riguardante l'Italia e l'italiano. Ad oggi siamo ancora a quota 31 iscritti, soprattutto le terminales (e non è un caso che siano i miei preferiti! :P) ma sono fiduciosa che il numero aumenterà!

Last but not least, sto organizzando un progetto insieme alla prof di francese del mio ex liceo, il Vitruvio Pollione di Avezzano - sì, proprio quello assurto alle cronache qualche anno fa per la storia dei pantaloni a vita bassa...
Il progetto coinvolge due classi francesi e una classe italiana; prevede un gemellaggio virtuale sulla piattaforma eTwinning, e, in un secondo momento, uno scambio con ospitalità reciproca in famiglia.

Per scaramanzia, come gli attori che preparano un nuovo film, non voglio per ora darvi ulteriori anticipazioni... 
Posso però dirvi che non lavoravo tanto duro e non mi sentivo tanto entusiasta dai tempi in cui creai Aquilasmus: mi divertivo allora come mi diverto adesso.
In più ora mi pagano! :)

domenica 16 ottobre 2011

Da grande...


Lunedì e martedì della scorsa settimana ho accompagnato in gita scolastica gli alunni delle prime medie in un paesino nel dipartimento dell'Ardèche, regione Rhône-Alpes, chiamato Vogüé.
Si tratta di un vero e proprio evento per la scuola dove lavoro: da 5 anni a questa parte, a un mese dalla rentrée, una mandria di circa 200 marmocchietti undicenni parte per una settimana di gita nella natura.

Ora, dovete sapere che l'ultima volta che ho parlato con un bambino di 11 anni, avevo circa 11 anni. Lunedì scorso, però, sono convinta che ne dimostrassi ancora di meno, quando durante una passeggiata in montagna ho giocato a imitare i versi degli animali, o quando sul bus ho cantato canzoncine. Vi ricordate il film con Renato Pozzetto, "Da grande"? O "Big" con Tom Hanks? Ecco, rendono l'idea!

A un certo punto gli alunni stessi si sono chiesti: -Una professoressa?! E fino a quando resta?! Non ho ancora ben capito se se lo chiedevano perché gli stavo simpatica o perché prevedevano di continuare a divertirsi così! :)


La randonnée con gli studenti a Vogué.
Le cose che non ricordavo dei bambini.

Non ricordavo che i bambini parlassero tanto e male dei loro compagni di classe con i professori. - Madame, Corentin ha sfogliato tutta la rivista e non l'ha comprata: non si fa!- E io che te devo di, figlio mio? C'avrai pure ragione, ma ormai l'ha fatto!

Non ricordavo che i bambini stessero male così spesso: mal di testa, mal di pancia, mal di denti, mal di piedi... manco i vecchi di 80 anni! Un'alunna del mio gruppo è finita in ospedale con crisi d'asma; complimenti ai genitori che l'hanno lasciata partire per una settimana senza le medicine...

Non ricordavo che i bambini si picchiassero tanto tra loro- sarà perché io sfogavo i miei istinti omicidi solo su mia sorella, e questo fino a un paio di anni fa?! Oppure sarà perché l'unica volta che i miei compagni di classe provarono a picchiarmi, in prima elementare, spinsi il primo che mi capitò tra le mani contro lo spigolo di un banco e per poco non ci lasciava l'occhio? Da allora, stranamente, nessuno mi ha mai più toccata...
A Vogüé, per fermare uno dei bambini "imitatori di animali" che voleva prendere a schiaffi una sua compagna, gli ho suggerito di fermarsi, contare fino a 10 e, invece arrabbiarsi, fare la gallina. Beh, lui mi ha preso alla lettera e ha cominciato a beccare l'amichetta!


Al contrario, ricordavo bene che i bambini si impressionano per tutto...

Bambola conservata nella camera da letto della suora fondatrice della scuola.
Sfortunatamente l'accetta insanguinata è andata perduta.
Lunedì notte una bambina era terrorizzata e non riusciva a dormire perché un suo compagno le aveva raccontato di "persone che si mettono in contatto con l'inferno e poi l'inferno non le lascia più per tutta la vita".
Le ho detto che anche a me alla sua età capitava spesso di pensare "alle cose brutte", ma che riuscivo a distrarmi concentrandomi sul problemi quotidiani - cioè i compiti e lo studio, che erano già un bell'inferno in terra.

Poi è arrivato un mio collega e le ha candidamente spiegato che "l'inferno non esiste, è solo un'invenzione degli antichi romani".
Allora, scusa un attimo, cara la mia scuola cattolica: di giorno, durante la visita al convento, indottrinate questi bambini con storie di statue di madonne che prendono vita, spiriti divini che aleggiano sull'altare, mostrate loro il letto di morte della suora fondatrice e lasciate che ci si siedano su saltellando allegramente... Poi se di sera, se hanno paura dell'inferno ve la cavate semplicemente dicendo che non esiste?! E dov'è che andavano a finire i cattivoni della storia??? Devo aver perso una puntata...

Due immagini mi rimarranno particolarmente impresse: il sorriso del bambino a cui ho insegnato a scrivere acrostici, che il giorno dopo è venuto a chiedermi se mi ricordavo il suo nome- e me lo ricordavo; la foto che un altro bambino ha voluto farsi con me al momento della mia partenza.

Belli i bambini, le cacce al tesoro, le preghierine per le famiglie della scuola... bella la natura... Forse "da grande" non volevo fare la maestra, ma ora spero proprio di avere ancora l'occasione di fare esperienze come questa! :)