giovedì 10 novembre 2011

La cosa più eccitante...

...che mi è capitata da quando sono qui ad Alès sono le ciabatte rosa stile dottor Scholls con pelliccetta interna removibile che ho ai piedi in questo momento!

Il piacere fatto pelliccetta.

Devo ringraziare queste ciabatte, la mia amica Stufetta Elettrica, Smooth Jazz Radio 24/7 e soprattutto la mia scorta personale di zuppe liofilizzate... se sono riuscita, non solo a sopravvivere ai temporali che si sono abbattuti sul Gard con tanto di allerta meteo, ma anche a scrivere la tesi, durante le interminabili  vacanze scolastiche francesi di Ognissanti, per 8 giorni di fila, 18 ore al giorno, senza interruzioni pubblicitarie.

Le amiche (non stufette) che reclamano aggiornamenti sulla mia vita sentimentale rimarranno a bocca asciutta: quella di una vecchia vedova di 80 anni è più attiva della mia in questo periodo!


Anche il lavoro a scuola mi assorbe molto. C'è ancora poco spazio per l'improvvisazione: devo prepararmi le lezioni veramente molto bene e sapere esattamente dove devo andare a parare, se voglio che in classe vada tutto liscio. 
Perfezionismo? Direi piuttosto mancanza di esperienza e di qualsiasi tipo di formazione specifica per l'insegnamento. 
Insomma, l'impatto con la classe è stato tutt'altro che facile, ma, tra le altre cose, un seminario tenuto a scuola da Celine Dion-Desjardins, prof dell'UQAM, sull'importanza delle mappe mentali nella didattica mi ha aiutato molto. Infatti, se di didattica so poco o niente, di mappe mentali sono una vera professionista! 
E' dalle scuole elementari che non faccio altro che riassumere quello che studio con schemi e disegni  technicolor! Direi perfino che oggi non potrei farne a meno, come si può ben vedere dalla foto qui sotto. 

La tesi così com'era nella mia testa

Attualmente, sto provando a applicare il metodo delle mappe mentali all'organizzare la lavagna, uno degli aspetti dell'insegnamento che mi crea più problemi. 

I segnali stradali in italiano: un esempio riuscito di mappa mentale
 applicata all'organizzazione della lavagna
Che dire? A volte funziona, a volte no! Fatto sta che nella mia mente le cose sono comunque più chiare. 
Non posso ancora dire che la fase di "rodaggio" sia terminata, però comincio a sentirmi più rilassata e riesco a tenere la situazione sotto controllo. 
Di certo aiuterà il fatto che dei miei circa 160 studenti, quelli irrequieti si contano veramente sulle dita di una mano; il peggio che mi sia capitato è qualche presa in giro se dico "un minute" invece di "une minute"... Da studentessa, ho visto fare moooooooooooooooolto peggio!

La mia mutazione in una specie "professoroide" si vede anche dal fatto che comincio ad avere le mie classi preferite: le terminales, l'ultimo anno, corrispondente al nostro 4° superiore. Sono veramente simpatici, fanno domande pertinenti e hanno voglia di fare e imparare!
Dalla scorsa settimana ho cominciato a prepararli per la prova d'italiano dell'esame di maturità, il "bac". In Italia, per lo meno nella mia esperienza, le prove d'esame sono qualcosa di cui si ha giusto una vaga idea fino al giorno in cui non ce se le ritrova davanti. Qui in Francia, invece, ci si comincia a preparare già dall'inizio dell'anno scolastico, con tanto di simulazioni! Tutto è strutturato, codificato e sistematico, forse anche per il maggiore peso che si da in generale ai "diplomi" in Francia. In Italia, durante l'ultimo anno di liceo, così come durante i quattro precedenti, si studia... per studiare, non per passare l'esame! Insomma, lo spirito è: tu studia, ché se studi bene, allora, salvo sfortuna, l'esame andrà bene.

E voi, con che spirito avete affrontato l'ultimo anno di scuola superiore? Studiavate in funzione dell'esame di maturità? Pensate che una simulazione delle prove durante l'anno scolastico vi avrebbe aiutato ad affrontare con più serenità quello che rimane "l'incubo peggiore" per milioni di giovani italiani?

Il linguaggio degli sms:
ogni occasione è buona per dare un po' di colore alla lezione!
Il mio lavoro all'Institution Bellevue, però, non si limita solo alle lezioni in classe.
Con l'autorizzazione del preside e del vicepreside ho creato un gruppo "chiuso" su facebook per gli studenti d'italiano e tutti gli amanti della lingua italiana nella scuola: Italiano Bellevue. Qui condivido a fine settimana le lezioni con contenuti multimediali e altro materiale riguardante l'Italia e l'italiano. Ad oggi siamo ancora a quota 31 iscritti, soprattutto le terminales (e non è un caso che siano i miei preferiti! :P) ma sono fiduciosa che il numero aumenterà!

Last but not least, sto organizzando un progetto insieme alla prof di francese del mio ex liceo, il Vitruvio Pollione di Avezzano - sì, proprio quello assurto alle cronache qualche anno fa per la storia dei pantaloni a vita bassa...
Il progetto coinvolge due classi francesi e una classe italiana; prevede un gemellaggio virtuale sulla piattaforma eTwinning, e, in un secondo momento, uno scambio con ospitalità reciproca in famiglia.

Per scaramanzia, come gli attori che preparano un nuovo film, non voglio per ora darvi ulteriori anticipazioni... 
Posso però dirvi che non lavoravo tanto duro e non mi sentivo tanto entusiasta dai tempi in cui creai Aquilasmus: mi divertivo allora come mi diverto adesso.
In più ora mi pagano! :)

4 commenti:

Maryse ha detto...

Che bella questa esperienza ^^

Sara Linda ha detto...

Sì, bella! Sono contenta come mi abbiano scelto! :)
E tra un po' ci vediamo a Parigi, cara!

Anonimo ha detto...

Sara mi ritrovo tanto in quello che hai scritto. Anch'io spendo tanto tempo a preparare le lezioni, non è facile riuscire a gestire la classe se non è tutto bene organizzato. Ed anch'io sono capitata in una scuola di studenti modello, che al massimo si distraggono o (pensa tu!) studiano altre materie. Una cosa che mi capita spesso ad esempio è di non riuscire a completare l'argomento che mi prefiggo. Ma ci sono alcuni studenti che proprio ti fanno appassionare all'insegnamento con tutte le loro domande e curiosità e poi per forza di cose ti affezioni ad alcuni più che a altri. Quindi anche tu hai le tue classi preferite?! E' inevitabile secondo me... Alcuni sono adorabili, ti scrivono i bigliettini e ti fanno i regali e poi almeno i miei studiano tantissimo. Proprio come hai scritto tu a proposito della Francia, qui in Turchia dedicano gli ultimi due anni a prepararsi al difficile esame dell'ultimo anno che gli consentirà di entrare in una buona università e che loro sentono come una questione che pregiudicherà inevitabilmente il loro futuro. Angela

Sara Linda ha detto...

Ciao Angela (Dodaro, vero?),
in Italia l'esame di maturità mi sembra più una prova d'iniziazione :D Un passaggio obbligato che non mi pare pregiudichi il futuro di un giovane - anche se ci sono vantaggi per le tasse al primo anno di università e per alcuni concorsi o selezioni per posti di lavoro c'è un minimo di punteggio richiesto. E' vero pure che in italia 20 punti (o 25 considerando il bonus) su 100 dipendono da come sei andato a scuola negli anni precedenti, quindi, in un certo senso, ci si sta preparando all'esame già da prima...
I tuoi studenti ti fanno regali e ti scrivono biglietti? A me no!!! :( Sono una prof antipatica! :D
Però fanno i bravi e fanno domande, alcune un po' scomode, tipo: "Sara, esiste in italiano una parola per dire una ragazza di una notte sola?"
Anche a me capita di non riuscire a finire l'argomento. Forse sarebbe utile a metà ora "riprogrammare" il resto della lezione. Qui da me c'è una difficoltà in più: non esiste la campanella di fine ora, perché, dicono, disturba le lezioni... Ma quali!? la fine dell'ora dovrebbe essere la fine della lezione!
mistero...

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