domenica 16 ottobre 2011

Da grande...


Lunedì e martedì della scorsa settimana ho accompagnato in gita scolastica gli alunni delle prime medie in un paesino nel dipartimento dell'Ardèche, regione Rhône-Alpes, chiamato Vogüé.
Si tratta di un vero e proprio evento per la scuola dove lavoro: da 5 anni a questa parte, a un mese dalla rentrée, una mandria di circa 200 marmocchietti undicenni parte per una settimana di gita nella natura.

Ora, dovete sapere che l'ultima volta che ho parlato con un bambino di 11 anni, avevo circa 11 anni. Lunedì scorso, però, sono convinta che ne dimostrassi ancora di meno, quando durante una passeggiata in montagna ho giocato a imitare i versi degli animali, o quando sul bus ho cantato canzoncine. Vi ricordate il film con Renato Pozzetto, "Da grande"? O "Big" con Tom Hanks? Ecco, rendono l'idea!

A un certo punto gli alunni stessi si sono chiesti: -Una professoressa?! E fino a quando resta?! Non ho ancora ben capito se se lo chiedevano perché gli stavo simpatica o perché prevedevano di continuare a divertirsi così! :)


La randonnée con gli studenti a Vogué.
Le cose che non ricordavo dei bambini.

Non ricordavo che i bambini parlassero tanto e male dei loro compagni di classe con i professori. - Madame, Corentin ha sfogliato tutta la rivista e non l'ha comprata: non si fa!- E io che te devo di, figlio mio? C'avrai pure ragione, ma ormai l'ha fatto!

Non ricordavo che i bambini stessero male così spesso: mal di testa, mal di pancia, mal di denti, mal di piedi... manco i vecchi di 80 anni! Un'alunna del mio gruppo è finita in ospedale con crisi d'asma; complimenti ai genitori che l'hanno lasciata partire per una settimana senza le medicine...

Non ricordavo che i bambini si picchiassero tanto tra loro- sarà perché io sfogavo i miei istinti omicidi solo su mia sorella, e questo fino a un paio di anni fa?! Oppure sarà perché l'unica volta che i miei compagni di classe provarono a picchiarmi, in prima elementare, spinsi il primo che mi capitò tra le mani contro lo spigolo di un banco e per poco non ci lasciava l'occhio? Da allora, stranamente, nessuno mi ha mai più toccata...
A Vogüé, per fermare uno dei bambini "imitatori di animali" che voleva prendere a schiaffi una sua compagna, gli ho suggerito di fermarsi, contare fino a 10 e, invece arrabbiarsi, fare la gallina. Beh, lui mi ha preso alla lettera e ha cominciato a beccare l'amichetta!


Al contrario, ricordavo bene che i bambini si impressionano per tutto...

Bambola conservata nella camera da letto della suora fondatrice della scuola.
Sfortunatamente l'accetta insanguinata è andata perduta.
Lunedì notte una bambina era terrorizzata e non riusciva a dormire perché un suo compagno le aveva raccontato di "persone che si mettono in contatto con l'inferno e poi l'inferno non le lascia più per tutta la vita".
Le ho detto che anche a me alla sua età capitava spesso di pensare "alle cose brutte", ma che riuscivo a distrarmi concentrandomi sul problemi quotidiani - cioè i compiti e lo studio, che erano già un bell'inferno in terra.

Poi è arrivato un mio collega e le ha candidamente spiegato che "l'inferno non esiste, è solo un'invenzione degli antichi romani".
Allora, scusa un attimo, cara la mia scuola cattolica: di giorno, durante la visita al convento, indottrinate questi bambini con storie di statue di madonne che prendono vita, spiriti divini che aleggiano sull'altare, mostrate loro il letto di morte della suora fondatrice e lasciate che ci si siedano su saltellando allegramente... Poi se di sera, se hanno paura dell'inferno ve la cavate semplicemente dicendo che non esiste?! E dov'è che andavano a finire i cattivoni della storia??? Devo aver perso una puntata...

Due immagini mi rimarranno particolarmente impresse: il sorriso del bambino a cui ho insegnato a scrivere acrostici, che il giorno dopo è venuto a chiedermi se mi ricordavo il suo nome- e me lo ricordavo; la foto che un altro bambino ha voluto farsi con me al momento della mia partenza.

Belli i bambini, le cacce al tesoro, le preghierine per le famiglie della scuola... bella la natura... Forse "da grande" non volevo fare la maestra, ma ora spero proprio di avere ancora l'occasione di fare esperienze come questa! :)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io lo dico sempre ai prof sloveni che i bambini di qua non sono bambini: non si picchiano, non si lamentano, non si insultano ... quando vado in gita con loro mi sento come in mezzo ai Marines ... io però sono sempre l'ultima della fila, quella che si lamenta, che si stanca ...

Io al contrario di te sto scoprendo che avrei voluto fare la maestra e non la prof. dei grandi!

Cecilia

Sara Linda ha detto...

Ah bella! E come fanno a tenerli così? li drogano?! :D

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