mercoledì 28 settembre 2011

La strada si impara... perdendosi!

Avete presente quando vi accompagnano in macchina in un posto dove non siete mai stati prima e poi dovete tornare indietro da soli? A piedi. Di notte. Con le buste della spesa piene?

Ecco quella ero io venerdì scorso alle 20.30 allo sportello accoglienza dell'Intermarché, con lo sguardo ipnotizzato da due ore di calcoli sui centesimi di euro nel tentativo di spendere il meno possibile per arredare un monolocale che tra qualche mese lascerò.
-Scusa, signorina, mi saprebbe dire... dove abito!?

Ho impiegato abbondanti tre quarti d'ora per percorrere 2 chilometri scarsi di cammino, ho dovuto chiedere indicazioni ai passanti ancora un paio di volte, e altrettante sono dovuta tornare indietro dopo aver sbagliato strada. Infine, però il profilo dell'Institution Bellevue e della residenza dove abito è comparso rassicurante all'orizzonte. Di certo ho imparato la strada molto meglio di quanto avrebbero potuto insegnarmi una cartina della città o le indicazioni di qualcuno.

Perdersi è davvero il miglior modo di capire dove si deve andare. Penso che questo valga un po' come regola generale nella vita: conosci la teoria- la mappa- chiedi consigli a chi è venuto prima di te, ma non imparerai la strada finché se non l'avrai percorsa coi tuoi piedi, e non potrai mai ritrovarla senza esserti confuso, almeno a un incrocio.


In questi giorni, il luogo in cui mi perdo spesso e volentieri è in classe.

Dopo una settimana di presentazioni, ho iniziato a preparare le prime lezioni da fare da sola. Non importa quanti libri sulla PNL per insegnanti uno legga, quando sei in classe si passa dalla teoria alla pratica- dalla mappa alla strada- e ti accorgi che quella lezione che nella tua mente funzionava alla perfezione, in realtà ha saltato qualche passaggio importante e gli studenti non rispondono come immaginavi.
Diciamo pure che ho un po' strafatto e mi sono messa in testa di inventare materiale originale per ben 8 classi, cioè 8 lezioni diverse con contenuti audio, video, canzoni e esercizi vari tutti inventati da me... C'est pas évident! Secondo un rapido calcolo, per evitare di quadruplicare il numero delle ore di lavoro rispetto alle ore di lezione settimanali previste (12), la prossima settimana dovrò un po' ridimensionarmi e usare materiale didattico esistente.


Fa niente, sto imparando la strada. :)




2 commenti:

Marta ha detto...

Cara Sara,
finalmente ora sono una sostenitrice del tuo Blog e adesso mi auguro di poterti seguire e perdermi insieme a te in questo tuo nuovo percorso di vita....quindi se la cosa può consolarti, da oggi anche se solo virtualmente, cercherò di essere la tua compagna di avventure e di sventure(in questo caso ti autorizzo ad imprecarmi contro, tanto non ti sentirò)...e mi raccomando non me li traumattizzà si ragazzetti francesi!
Scherzo, se hai bisogno di consigli sull'audiovisivo sai a chi rivolgerti...
À bientôt cherie e bonne chance

Sara Linda ha detto...

Grazie Marta! Mi sento già un po' meno sola con te e la tua telecamera al mio fianco!
A parte scherzi, mi farò viva presto: un quinto sta preparando un progettino in cui devono sceneggiare e filmare un servizio giornalistico sulla mafia per il Tg. Erano entusiasmati all'idea! :)

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